Felicity and Love


di Michelina Montalto
[tempo di lettura: 2 min]

Aveva un progetto: correre verso  la felicità, ma cambiò direzione e tutto andò al rallentatore. Quella partecipazione di matrimonio, come un tizzone tra le mani, solcava ogni centimetro di cuore e mente lasciando nel tragitto strascichi di tristezza. 

La calligrafia di Patty la faceva sorridere, adorava quel suo vezzo creativo di scrivere in lettering e sigillare la busta con la ceralacca. Un istante dopo, piccoli cerchi bagnati sbiadirono l’inchiostro. E anche il sorriso.

Anna odiava i matrimoni da quel giorno d’estate in cui Stefano l’aveva lasciata all’altare. Le era piombato l’inverno tra i ricami dell’abito da sposa e tra le pieghe dell’anima.

Osservava le persone che passeggiavano  mano nella mano, ascoltava due paia di labbra litigare e un attimo dopo sfiorarsi con dolcezza. Da allora vedeva ovunque felicità nella vita degli altri.

Aveva imparato a svolgere l’indispensabile e, se poteva, non esitava a delegare per sprofondare nel divano e guardare la TV. Era un bradipo. Usava piatti usa e getta, portava i panni in tintoria, le piaceva gestire il tempo per se stessa preservandosi come in una bolla e chi la incitava a fare questo o quello rimanevano solo parole nel dimenticatoio. Era padrona della sua vita.

Adesso c’era il matrimonio di Patty. La sua amica del cuore fin dalle elementari che nel momento dell’abbandono le era stata vicina. Uscivano insieme, piangevano insieme, Patty l’aveva aiutata a rialzarsi come una folata di vento fa con le foglie.

Anche il giorno in cui l’amica ricevette la lettera per insegnare all’università di Harvard  avevano pianto insieme, abbracciandosi e saltellando. Era felice per lei ma le sue lacrime erano agrodolci. Altra batosta. Rimaneva sola. Patty era l’unica persona con cui la sua fannullaggine si metteva in disparte e diventava una sconosciuta, l’unica con cui la sua inerzia veniva scossa come da un sorso di ginseng. 

Le aveva presentato il suo fidanzato americano in videochiamata. Tutti e tre avevano riso di come i due fidanzati stessero rivivendo il romanzo “Love story” di Segal, ma a parti invertite. Patty era la Oliver Barrett IV  della storia. 

Quel matrimonio dall’altra parte del globo la obbligava a scrollarsi di dosso il dolce far niente al quale si era abituata come in un’eterna lotta tra il dovere e il piacere. Ieri pensava di avere un futuro, oggi il suo pensiero si fermava al presente, come se il tempo non fosse più quel demone che la rincorreva e dal quale fuggiva tra i labirinti delle 24 ore. 

Tutti questi pensieri alle 5 del mattino? 
La staffetta era iniziata. 
Avrebbe vinto l’amicizia. 
Testimone la felicità. 

Scopri il racconto originale [senza editing]: LEGGI SUBITO

L’autrice dice di se stessa:《Mamma e moglie in divisa. Autrice di articoli per un magazine online. Aspirante scrittriceMichelina Montalto


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *