Mamma, che paura!


[tempo di lettura: 2min]

La famiglia Tognetti siede a tavola. Fratelli e sorelle. Cognati e cognate. Tutti parlano l’uno sopra l’altro. I bambini, seduti sul tappeto, guardano trasognati il bottino di Halloween.

La nonna, matriarca della famiglia, cerca invano di raggiungere la tavola reggendo la sua famosa torta di zucca e carote. A quel punto, il nonno, il patriarca, si alza in piedi emettendo un ridicolo ululato che abbassa i toni nella stanza. Fissa ogni singolo sguardo lentamente, l’espressione burbera, poi appoggia le mani sul tavolo e dice «Volete ascoltare una storia dell’orrore?».

I nipoti esultano, i figli lo ignorano. Si avvicina al mobile della sala, prende una torcia, spegne la luce e si accomoda sul divano; i nipoti lo fissano con grande curiosità.

«Era il lontano 1998 e i vostri genitori erano pronti per andare a fare dolcetto o scherzetto. Era la prima volta che uscivano di casa da soli. La loro madre era contraria, mi ha persino minacciato, sventolando un mestolo di legno in aria. Alla fine, anche se riluttante, l’ho convinta. Insomma, avrebbero incontrato altri amici e i loro genitori, non sarebbero stati soli, ma non ci saremmo mai aspettati di vivere ciò che è accaduto!». Rafforzò il tono sull’ultima parola che sfociò in una malefica risata.

«Mirta, Lara e Tommaso camminavano lungo le strade del quartiere. Suonavano il campanello di ogni casa e i loro sacchetti si riempivano sempre più di caramelle quando, a un certo punto, Mirta indicò un punto poco lontano da loro.
Un fantasma!». Si alzò, la torcia sotto al viso, ed emise un ululato inquietante.
I bambini urlarono, ma non esitarono a chiedergli di continuare.

«Mirta, Lara e Tommaso continuarono il loro giro, ma ogni volta che si voltavano, lo vedevano. Il fantasma li stava seguendo. A volte appariva da un lato, a volte dall’altro. Erano confusi: si trattava davvero di un fantasma o era solo la loro immaginazione?». Il nonno fissava i nipoti come in attesa di risposta.
«Si trovavano a due case da questa e dietro di loro non c’era più nessun fantasma. Forse non c’era mai stato. Girarono l’angolo della via di casa e…».
Si alzò di scatto urlando così forte che persino i suoi figli si spaventarono.

«Il fantasma era lì! Davanti a loro! Un lungo lenzuolo bianco con due buchi e due occhi scuri li fissava. Le mani agitate, forse per afferrarli. Una vocina che diceva Aspettate, aspettate. E non appena mi precipitai in strada a rincorrerlo, si dileguò». I bambini urlarono ma ben presto la loro attenzione tornò alle caramelle mentre il viso dei genitori si fece ombroso, come se quel ricordo fosse balzato nella loro mente, vivido e reale come quella sera del 1998. Solo la madre fissò il marito con aria di sfida, sparendo poi nella cucina.

«Ti sei offesa per la storia?» le chiese.
«No, sei stato bravo. E comunque volevo solo assicurarmi che stessero bene. Non spaventarli!»
«Lo so. Sai, non te l’ho mai detto, ma quel lenzuolo ti stava proprio bene!».

Fine

Scopri il racconto originale [senza editing]: LEGGI SUBITO

L’autrice dice di se stessa: 《Scrivo per passione, ogni tanto, quando ho un’idea per la testa. Amo leggere, guardare film. Adoro gli horror!– Francesca Turri


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